Non vi sono più ormai grossissimi dubbi, nella maggior parte dei casi delle persone a tutte le latitudini del mondo, che quando si ha a che fare con un problema così diffuso come è l’insonnia, e tutti gli altri disturbi del sonno non si è certo in presenza di eccezionalità, o follia, o soggetti da bollare o scansare.
Anzi. E’ ormai riscontrato come la percentuale di casi di insonnia al mondo sia elevatissima, e crescente, e questo per effetto delle tante e troppe situazioni problematiche relative a stress, ansia, e preoccupazioni con cui abbiamo a che fare tutti i giorni.
Sebbene non ci sia una grossa differenza sostanziale, non almeno in quanto ai tipi di trattamenti da seguire, tra uomini e donne, è acclarato come sia in grande espansione il numero di donne che soffre di ansia.
Come mai, a cosa è dovuto? Andiamo ad analizzare nel dettaglio.
Insonnia e donne: una relazione molto stretta
Partiamo da un presupposto. Non ci sono molte differenze, se non anatomiche per così dire, tra uomini e donne e chi pensa il contrario è decisamente fuori strada, contesto e tempo.
E’ tuttavia importante sottolineare, come a livello statistico, nel contesto del nostro analisi sulla insonnia o sulle altre problematiche e disturbi a questa connesse come ansia e stress, il livello di donne che ne soffre sia negli ultimi anni aumentato. Perchè?
Una delle spiegazioni più ovvie e di superficie
è legata al fatto che, del resto per fortuna, il numero di donne che lavorano è aumentato. Non che le donne in casa non lavorino, anzi: ma in questo contesto stiamo parlando dei lavori in ‘esterna’, negli uffici, aziende o fabbriche per intenderci, e lo stiamo dicendo unicamente perchè questo – e cioè l’aumento delle donne presenti nei posti di lavoro – è un indice di aumento di insonnia, ansia e stress nelle statistiche femminili.
Proprio perchè le donne, sottoposte il più delle volte ad un sovraccarico di responsabilità e preoccupazioni e ansia e frette, subiscono magari un peso maggiore in molti casi, di tanti uomini.
Chiedersi come facciano a conciliare tante donne gli obblighi lavorativi – professionali con la vita quotidiana di tutti i giorni con famiglia, affetto, responsabilità e magari figli è come chiedersi come mai siano aumentate le donne che dormono poco, in effetti.
Potremmo dire, senza troppi dubbi, che un aumento delle incombenze che gravano oggi sulla donna sono un indice piuttosto indicativo, per appunto, circa le ragioni per cui oggi l’universo femminile soffre più di insonnia.
Di contro è altrettanto vero che
anche l’opposto, ovvero il mancato equo e paritario accesso al mondo del lavoro è indice di forte stress e malessere per la donna che soffre di insonnia.
Un altro importante fattore da tenere in considerazione ovviamente è quello strettamente connesso al senso più evidente di distinzioni tra un uomo e una donna, ovvero il fatto di diventare madri. E’ chiaro che la maternità è un indice di aspettative, ansie, paure, attese che l’insonnia può insorgere in molti casi. A questo si accompagna anche tutto un universo di natura percettiva, psicologica, di sensibilità che fa delle donne soggetti particolarmente elevati, dal punto di vista della cognizione e della sensibilità stessa, tanto da caricarle di pesi e oneri che talvolta possono portare alla insonnia.
Come affrontare l’insonnia
Ma al di là delle distinzioni di natura fisica e strutturale tra uomo e donna, in verità non intercorrono fattori grossomodo evidenti nella differenziazione di base. Anzi, si può dire che di tendenza uomo e donna possono andare equamente in contro a problemi di disturbo del sonno e che la sola unicità è nella stessa soggettività delle persone.
Vale a dire
ogni persona è diversa da altre, sia essa una donna o un uomo o un altro uomo o un’altra donna. E’ vero che possono insorgere delle distinzioni a livello di prescrizione (per esempio una donna incinta non può assumere sonniferi e ci sono studi da fare tra farmaci e anticoncezionali prima di passare a una terapia, per capirne le eventuali interazioni), ma questo di per sè vale per tutti i casi, anche tra uomini.
Chi pensasse a una distinzione di altro tipo, è assolutamente fuori strada.
Al di là di tutto, il vero parametro di discussione è e resta quello della scoperta della natura del problema e del disturbo. Avere insonnia può dipendere da mille e più fattori e da questo punto di vista non si può che pensare che la soggettività faccia la differenza.
Ecco perchè è importante che sia il medico a prendersi carico della decisione su come risolvere, e in che modo.
Il ruolo del medico nella cura della insonnia: sonniferi e terapia
Alla luce di tutto, quando un paziente, uomo o donna che sia, si rivolge ad un medico, magari al suo medico di base, lamentando di avere insonnia, si deve partire in un percorso di approfondimento, studio, analisi e valutazioni.
Da dove può avere origine il problema?
Magari quella persona nello specifico, per fare degli esempi, sta vivendo un momento di agitazione sul posto di lavoro, o sta subendo dei cambiamenti a livello professionale. Magari vive un rapporto non proprio ottimale con il partner, o in famiglia ci sono problemi, o ancora vi sono preoccupazioni per i figli, per i soldi.
E ancora, si possono avere delle problematiche di salute, o delle situazioni esterne che generano ansia e stress, e in moltissimi casi invece il problema può anche solo fare riferimento a scorrette abitudini alimentari e di vita.
In poche parole la persona soggetta ad ansia e stress e insonnia può patire questi problemi perchè le sue abitudini di vita non sono ottimali: ad esempio bere troppo, fumare, o assumere droghe non può esser visto come una cosa da niente. Mangiare troppo tardi la sera, avere abitudini notturne come guardare la tv o leggere o usare dei device come smartphone o computer fino a notte inoltrata… insomma, i casi sono infiniti.
Spetta al medico analizzare il tutto e captare il problema. Inoltre, il medico deve anche conoscere la esatta situazione clinica del paziente vale a dire deve sapere se assume farmaci e se si quali e che tipo di ipotetica interazione essi possono fare con l’eventuale sonnifero che andrà a prescrivere.