Quando ci si trova al cospetto di una situazione di difficoltà come può essere quella del non riuscire a dormire alla fine dei giochi si va, in modo chiaro e evidente, incontro a tutta una serie di conseguenze.
Stress, stanchezza, irritabilità, mancanza di concentrazione e di produttività e ancora cattivo umore, poca voglia di fare alcunché. Dormire è vitale, per definizione, per l’essenza stessa del nostro corpo che si rigenera ed è pronto a ripartire dopo un buon ristoro.
Ma il non dormire non è l’unico problema legato al cosiddetto grande gruppo dei disturbi del sonno e del riposo a cui appartengono delle problematiche e delle difficoltà piuttosto varie e differenti tra di loro.
Quali sono? Elencarle tutte sarebbe complicato e fuorviante. In questo contesto, noi intendiamo occuparci del cosiddetto problema conosciuto come jet lag. Che cosa è il jat lag?
Di che cosa si tratta, di cosa stiamo parlando esattamente?
Jet lag, cosa è e come funziona, come risolvere il problema coi sonniferi
Diciamocela tutta: chiunque, un minimo, dopo aver preso anche il più breve e confortevole dei voli aerei ha subito un piccolo disturbo subito dopo, o nelle ore immediatamente successive.
Ecco, stiamo parlando dei problemi durante il volo e dopo il volo. Quelli durante il decollo o dello stato in volo sono legati a tutt’altro concetto e contesto come può essere la sensazione di vuoto, di vertigini, e i vari disturbi di stomaco, intestinali e di respirazione e via discorrendo.
Quando si parla di jet lag invece noi stiamo parlando di quel disturbo legato alla possibilità o alla impossibilità di prendere sonno e di dormire e riposarsi e rilassarsi in modo ordinario e tranquillo durante un volo aereo, per via di vari fenomeni legati al volo stesso come possono essere la pressurizzazione, l’altezza, la pressione sanguigna e via discorrendo.
E’ un fatto altamente rinomato che
il jet lag rappresenta un classico disturbo del ritmo circadiano che si innesta quando l’orologio biologico del corpo perde la sincronia con l’orario ed il ciclo luce e buio sui quali è regolato. Questo fenomeno è tipico, per appunto, come detto, quando si viaggia con l’aereo, attraversando diversi fusi orari.
Come si inquadra e previene il jet leg coi sonniferi
Il noto fenomeno del Jet lag rappresenta pertanto
una sindrome complicata e analizzata da tempo da diversi medici e scienziati, in cui agiscono molte variabili di fattori e di incidenze.
Alcune sono biologiche, altre ambientali, altre ancora climatiche, ma si legano tutti a un discorso di mancata sincronia con i ritmi sfalsati, dal volo, rispetto a quelli biologicamente testati a terra da parte del soggetto che ne soffre.
In poche parole, per non andare troppo nel tecnico e essere più chiari possibili potremmo dire che
la principale causa, che ne stabilisce la presenza e la difficoltà è insita per appunto nella mancanza di sincronizzazione tra i ritmi circadiani, ai quali l’organismo è del tutto avvezzo in condizioni di normalità, e come detto il frutto delle temporanee e nuove alternanze di luce e buio tipiche della località di destinazione. Il volo aereo, che per definizione fa attraversare luoghi diversi a livello di orario tra di loro, producono molto frequentemente questo fenomeno.
Sintomi del jet lag: quali sono, come si curano, quali farmaci prediligere
Quali sono i sintomi principali del jet lag e come possono essere curati? Anche da questo punto di vista, dovendo fare una sintesi più chiara possibile potremmo dire che
La trasformazione in modalità disorganica e disorganizzata dell’orologio biologico interno del ‘paziente’, se vogliamo definirlo così, la quale regola anche l’alternanza sonno-veglia e si attesta intorno e rispetto ai nuovi periodi luce/buio, stabilisce una serie di fastidi, noie e disturbi che, nel loro insieme, vengono denominati “sindrome da fuso orario”.
In inglese, e più comunemente ovunque questo fenomeno viene chiamato jet lag.
Se il viaggio stabilisce l’attraversamento di almeno due fusi orari, i primi sintomi del Jet lag si presentano, di solito, entro uno o due giorni dalla partenza. I principali sintomi del Jet lag possono essere in particolare:
astenia diurna (stanchezza ed affaticamento durante il giorno);
inappetenza;
sensazione di malessere generale: nausea, mal di testa, indolenzimento muscolare;
disturbi del sonno, legati ad uno squilibrio nella secrezione di melatonina
Altri sintomi poi, sono:
sonnolenza eccessiva, insonnia, difficoltà ad addormentarsi;
ridotta performance fisica e mentale: difficoltà di concentrazione o a svolgere le normali attività, riduzione o alterazione del tono dell’umore, irritabilità, nervosismo;
alterazioni della funzionalità gastro-intestinale: problemi nella digestione, disturbi allo stomaco, costipazione o diarrea.
Si è stabilito in linea di principio e in linea di pratica comune che, per adattare il ritmo circadiano al nuovo orario, in generale per ogni giorno si dovrebbero recuperare circa 60 o 90 minuti, rispetto alla variazione di fuso orario.
Farmaci e sonniferi per risolvere i disturbi da jet lag
Dal punto di vista clinico, non è certamente efficace né presumibilmente coerente fare uno studio di approfondimento prima di partire. Il paziente potrebbe o non potrebbe patire disturbi o fastidi di un qualche tipo, dal momento che il fastidio è a dir poco soggettivo e, per definizione, soggetto a mille variabili.
Dal punto di vista teorico, però, per risolvere situazioni incombenti di jet lag si possono studiare dei percorsi di farmacologia e dunque utilizzare dei sonniferi.
In particolare
Per quanto concerne il trattamento farmacologico, possono essere segnati da un medico alcuni farmaci per migliorare la qualità e la durata del sonno nel corso del volo e nelle notti che vengono dopo. Questi farmaci, in linea di massima, non fanno diminuire i sintomi diurni del Jet lag, ma sono ottimali in caso di soggetti del tutto sensibili al cambiamento di fuso orario e che presentano particolare difficoltà a conciliare il riposo notturno.
La terapia farmacologica può prevedere la prescrizione medica di:
Farmaci non benzodiazepinici, come alcuni dei più noti sul mercato.
Benzodiazepine ad emivita molto breve in dosaggi non elevati).
Come tutte le cose e le problematiche relative ai disturbi del sonno, anche l’uso di questi farmaci deve essere prescritto da un medico autorizzato che per lo meno dovrebbe conoscere un parziale storico del paziente e eventuali altri differenti trattamenti farmacologici che potrebbero interferire.