Diciamocelo chiaro e tondo: oggi conduciamo un pò tutti, a grandi linee e a tutti i livelli sociali, una vita fin troppo frenetica. Sempre di corsa, sempre su di giri, dobbiamo andare in posti, fare cose, incontrare persone, continuare a lavorare e produrre e a fare cose e a girare come trottole senza mai prenderci una pausa. E’ la società attuale che in qualche modo ce lo chiede. E noi, su di un piano fisico, psicologico e sociale, e ora anche con la nuova interattività che ci lascia sempre connessi, non smentiamo questo controverso assioma. E non stacchiamo mai la spina.
Ma che succede se ‘succede’? Molto spesso, quando accade, non ce ne accorgiamo e non accade nemmeno per nostra volontà. E’ che, dopotutto, siamo fatti di carne, di psiche, e le nostre energie non sono infinite ed è per questo che andando a ritmi altissimi il nostro motore può andare in panne.
Cosa succede? Che veniamo colpiti da situazioni di ansia, e di stress e che una delle principali conseguenze di questo problema è che il nostro corpo non risponde più alle sollecitudini. Tra i fenomeni nocivi che ci possono capitare, vi è senza alcun dubbio quello della insonnia.
Cosa fare quando arriva l’insonnia e a chi rivolgersi
Cosa è l’insonnia è un meccanismo abbastanza noto per lo più a tutti, dal momento che purtroppo siamo in uno stato di vita sociale che ci accomuna un pò tutti da questo punto di vista. La situazione è semplice, pur nella sua gravità: la insonnia rappresenta un classico disturbo del sonno e consiste nella netta incapacità di poter continuare a dormire o proprio direttamente a addormentarsi.
Ci sono vari tipi di insonnia, ma prima ancora di analizzarli è opportuno e doveroso capire che se ci troviamo in una situazione di difficoltà palese da questo punto di vista, non solo non esistono gli auto medicamenti e non possiamo fare da soli dal momento che è un problema che non si cura col fai da te. Ma sopra ogni altra cosa dobbiamo prendere coscienza del problema e rivolgersi ad uno specialista.
Di norma, possiamo dire che
anche lo stesso medico di base è il nostro primo punto di riferimento a cui rivolgersi. Potremmo dire, facendo una sorta di paragone bellico, che il medico di base è il primo fronte di una battaglia, colui che direttamente con noi condivide tutti i principali problemi di natura fisica o psichica e ci aiuta in tutte quelle situazioni in cui per un acciacco, un fastidio, una noia o una patologia non possiamo curarci da soli.
Di conseguenza il medico di base è, di norma, colui che più di altri ha ben chiaro quello che può essere visto come il nostro quadro clinico complessivo.
Il medico di base conosce tutti i farmaci che abbiamo assunto, o che stiamo assumendo e perchè: del resto è stato lui, di norma, a consigliarceli e prescriverli. Se abbiamo un problema di gastrite, o dolori articolari o muscolo scheletrici o problemi di altro tipo, nevralgie o cefalee e così via, è sempre al medico di base che noi ci rivolgiamo.
Ecco perchè costui, o costei, avrà sempre la capacità di leggere, a fronte di un problema di insonnia quali possono essere i rischi della possibile interazione con un sonnifero.
Del resto infatti
sono i sonniferi l’arma principale per poter vincere questa battaglia e noi ci troviamo per fortuna in presenza di una strada abbstanza lastricata di sicurezza e efficacia dal punto di vista della risoluzione del problema e anche senza effetti collaterali.
Siccome però come tutti i farmaci del mondo e in particolare modo così come avviene per tutti i medicinali di natura psico attiva come gli anti depressivi e gli ansiolitici o gli anti dolorifici la sussistenza di effetti indesiderati è comunque importante, chi meglio del medico di base può conoscere a menadito tutte le interazioni con i farmaci che lui stesso ci ha prescritto?
Scelta di uno specialista e percorsi di psico terapia
In alcuni casi però il medico di base non basta e occorre rivolgersi ad uno specialista del ramo. In questo caso infatti, sebbene il medico di base
conosca tutto della nostra anamnesi sia medica e clinica che, si presume, anche tutto ciò che attiene alla sfera della vita privata e – o alimentare o alle abitudini di vita e di hobby o passatempi o vizi (almeno a grandi linee: certo non dobbiamo dire tutto della nostra privacy al medico di base, ma più concetti e informazioni dispone sul nostro stile di vita e più può aiutarci), magari, se è riscontrato che il problema è di natura psicologica, forse lui stesso consiglierebbe di ricorrere ad uno specialista.
In questo caso si parla di uno o una psicologo o psicologa o meglio ancora di una figura ancor più dettagliata come lo psichiatra. Si tratta dei professionisti della psiche, coloro che di mestiere indagano tra i meandri della nostra emotività, del nostro quadro mentale in termini clinici e sociali, educativi e interattivi.
Queste figure professionali, più di altre, hanno gli strumenti per poter avere la competenza sufficiente, se non altro, di andare nella profondità del problema e provare a capire se, nel caso, la nostra insonnia ha davvero delle possibili e comprovabili radici di natura psicologica.
E’ chiaro infatti che il solo trattamento di tipo farmaceutico, laddove non accompagnato da una presa di coscienza dei problemi, sempre ovviamente se il motivo e di natura psichica, può certamente fare sì effetto in un tempo immediato, ma non è la panacea a tutto e non risolve il disagio nel lungo periodo.
Siccome in pratica il farmaco non può essere assunto a vita ed è palese però che il soggetto, divenuto paziente, deve trovare il suo ristoro e la sua quiete sufficiente a dargli un buon ciclo regolare di sonno e una vita tranquilla e serena il più possibile, un accompagnamento di tipo psicologico o magari psichiatrico può andare a scavare alle radici e dunque affrontare il problema da un punto di vista strutturale, evitando, magari, che poi si ripresenti.
Del resto rivolgersi ad uno specialista assicura anche sulla bontà della scelta del tipo di sonnifero che può, nel caso, prescrivere, anche in termini di posologia e tempi.