Non vi è più alcun dubbio che allo stato attuale delle cose, la grande rivoluzione della ricerca medica applicata agli usi, consentiti dalla legge, dei cosiddetti farmaci sonniferi per tutti quei casi problematici di insonnia, stress e ansia abbia cambiato di gran lunga l’immaginario collettivo da questo punto di vista.
Infatti
in passato una grossa fetta di persone era solita pensare che chi assumesse farmaci sonniferi fosse una persona malata gravemente, con terribili disturbi mentali o, peggio, dei tossico dipendenti. Non è così. O meglio: esistono casi di patologie e disturbi psicologici e non solo che vanno trattati con i farmaci sonniferi ma questo non fa dei pazienti dei ‘matti’, come venivano immaginati un tempo, e in ogni caso non fa della prescrizione medica che si riferisce ai farmaci sonniferi uno strumento fumoso, controverso, arcano e pericoloso.
Infatti del resto oggi sappiamo che
grazie alla grande evoluzione degli studi, tutti i farmaci sonniferi hanno dei bassi impatti a livello di effetti collaterali e sono anzi sempre più efficaci, sicuri e stabili.
Le loro interazioni e correlazioni con altri farmaci sono sempre più analizzate per essere rese innocue, e ad ogni buon conto parliamo comunque di medicinali che certo una persona non può prendere a cuor leggero nè assumere comprando liberamente in farmacia.
Infatti i farmaci sonniferi devono essere prescritti da un medico. Ce ne sono ormai tanti, e molti dei quali a basso costo e in linea di massima fanno riferimento a della grandi famiglie di categorie. Andiamo ad analizzarli.
Farmaci sonniferi a basso costo, cosa sono e come funzionano
Possiamo partire, nella nostra analisi da dividere i farmaci sonniferi a basso costo in alcuni grupponi sempre più presi come riferimento.
I barbiturici sono tra i più classici esempi di sonniferi, anche se a dire il vero oggi la loro applicazione è andata via via scemando a fronte di una concorrenza con altre famiglie di farmaci sonniferi a minore impatto. Scelti, in linea di massima, oggi, per la maggior parte dei casi più come ansiolitici che come sonniferi, i barbiturici hanno comunque un certo grado di potenzialità di effetti collaterali pur se comunque universalmente testati e considerati sicuri.
Le benzodiazepine invece, sono i farmaci sonniferi più usati e comuni a livello globale. In questa categoria rientrano i principali tipi di sonniferi, anche economici, e si tratta di medicinali che vanno ad agire sul sistema nervoso centrale agendo sul ricettore Daba per produrre gli effetti naturali del sonno.
Oltre a questo, vengono scelti anche per terapie di stress ed ansia e hanno un bassissimo effetto di controindicazioni bilanciato invece da una elevata efficacia.
Abbiamo ancora poi
la famiglia dei farmaci Z, che in pratica funzionano come le benzodiazepine ma vengono considerate con un impatto ancora minore quando a effetti indesiderati e poi altre applicazioni varie come la melatonina o i sonniferi naturali come la valeriana.
Cosa occorre sapere prima di assumere un sonnifero
C’è un aspetto molto importante da tenere a mente tra i tanti prima di assumere un sonnifero. Quello della soggettività.
Infatti
sebbene la scienza medica abbia ormai in modo esponenziale fatto dei passi da gigante e abbia mostrato come i farmaci abbiano una grossa efficacia su un foltissimo numero di pazienti, va in contemporanea detto a chiare lettere come questo non possa essere visto come una scienza esatta proprio perchè ogni soggetto e paziente è un caso a sè.
In poche parole ci possono essere mille e più situazioni nelle quali una persona sembra poter avere una estrema facilità a curare il suo problema di insonnia con il farmaco e magari pochi, o uno solo anche, che non ci riesce. E’ chiaro che i numeri e le statistiche fanno la differenza, e che negli studi e nel lanci dei medicinali, un caso non può essere preso come una bocciatura.
Ma poiché noi stessi stiamo andando per eccessi e paradossi, il senso di tutto questo discorso è: bisogna andare a fondo del problema prima di assumere dei farmaci, perchè non soltanto il sonnifero potrebbe non funzionare in quel caso, per quel paziente, in quel contesto. Ma anche peggio: potrebbe fare dei danni.
La figura del medico: ruolo chiave per assumere sonniferi
Che cosa succede ad un paziente che soffre di insonnia e che si rende conto che da solo non ce la fa a risolvere il problema? Succede che prima di impazzire o ammalarsi, va dal medico.
Ed è il medico a questo punto che assume un ruolo vitale, nel senso letterale del termine, per le condizioni del paziente. Un medico coerente, coscienzioso e preparato non è certo quello che usa il ‘potere’ del suo prontuario e foglietto delle prescrizioni per dire: va bene, soffri di insonnia, ti passo una pillola.
Non funziona, o almeno non dovrebbe funzionare così. Infatti il medico deve in primo luogo fare una anamnesi approfondita del paziente, di quel paziente, in quel contesto e sulla base dello storico di vita. In poche parole il medico deve o almeno dovrebbe assicurarsi di tutte le informazioni e condizioni circa lo stato di salute del paziente.
Il dottore a cui ci si rivolge in poche parole dovrebbe sapere se e quando quel paziente assume farmaci e quali farmaci per evitare rischi di interazione. Dovrebbe conoscere le abitudini alimentari e lo stile di vita del soggetto perchè questi due parametri hanno certamente e da sempre un peso nei disturbi del sonno.
E poi dovrebbe assicurarsi che quel paziente abbia provato a risolvere il problema in modo naturale. Spesso del resto dietro una problematica di insonnia si nasconde un discorso più ampio a livello di problemi psicologici o magari anche solo di fasi transitorie di ansia e stress.
Può essere stress da lavoro, da problemi di famiglia, di coppia, con i figli, problemi relazioni con gli amici o con l’esterno o possono esserci dei problemi scatenanti o anche dei pensieri ricorrenti con cui dover fare i conti.
Un supporto di questo tipo da parte del medico, una conoscenza approfondita da questo punto di vista aiuta in modo netto a poter risolvere il problema e scavare a fondo. Da questo punto di vista ci possiamo duque trovare di fronte ad una persona con chiari ed evitenti problemi psicichi.
Potrebbe essere dunque necessario fare tutto un percorso terapeutico di fondo.