Ci troviamo in questo periodo storico particolare a vivere in una condizione di difficoltà emotiva, sociale, e per certi versi anche economica e psicologica tale che, ognuno di noi, nel suo piccolo, quasi ogni giorno è alle prese con tutta una serie di problematiche e difficoltà di vita privata, pubblica, lavorativa e emozionale quotidiana.
Potremmo dire, e lo diciamo perchè a tutti gli effetti lo è davvero, che siamo soggetti e sottoposti a tutta una serie di input di ‘pressioni’, di ‘esigenze’, e di doveri e di impellenze che non fanno altro che acuire e accelerare e accentuare in noi un certo malessere, un disagio interiore che poi si manifesta in modo palese a livello fisico.
Il classico stress, potremmo dire, o l’ansia, che dir si voglia, anche se si tratta tecnicamente di due cose ben diverse. Una delle prime e più note conseguenze di tutti i problemi di ansia e di stress conosciuta è l’insonnia.
Potremmo e dovremmo però dire che
l’insonnia, per come noi la conosciamo, non è certo solo e unicamente una conseguenza di altre problematiche, ma è una sorta di difficoltà e disturbo che si correla, sovrappone e si connette, a volte generandole a sua volta anziché esserne generata, diverse e ampie situazioni di crisi di ansia e di stress.
Come fare per risolvere queste problematiche di insonnia e stress e ansia? In molti, moltissimi casi, si ricorre ai farmaci.
Stiamo parlando dei noti sonniferi che, per la maggior parte dei casi, almeno ad oggi, vengono prescritti in gocce. Ma di cosa parliamo nel dettaglio? Cosa e a cosa facciamo facciamo riferimento citando i sonniferi? Ecco tutto quello che emerge da questo punto di vista fino ad oggi.
Sonnifero a gocce: cosa è, come funziona, chi lo prescrive
Andiamo con ordine. Quando si parla di sonnifero soprattutto quello in gocce noi tutti in linea generale e a grandi linee non facciamo altro che fare riferimento a tutta quella ampia e vasta categoria di medicinali e farmaci che vengono prescritti dagli specialisti e dai medici autorizzati per poter curare una o più situazioni di insonnia.
Ma chiariamo un concetto di base. Dobbiamo in effetti specificare bene che
l’insonnia, per come noi siamo abituati a individuarla e a distinguerla è molto, ma molto differente da caso a caso e non è sempre la stessa ‘patologia’, o lo stesso disturbo, e ogni volta è doveroso e necessario andare, da parte del medico, a analizzare le circostanze da cui questo problema nasce e si propaga.
Sarebbe anzi meglio ed il caso di non parlare solo ed unicamente di insonnia ma di disturbi del sonno.
In effetti è opportuno specificare che
pur se noi accomuniamo le necessità di dormire e di dormire bene e abbastanza tutte col termine di insonnia, in verità le insonnie sono tante, diverse, differenti, e possono nascere da tutta una infinità di situazioni, problematiche, difficoltà personali e per lo più soggettive.
I disturbi del sonno possono ad esempio avere a che fare con una difficoltà di addormentarsi sul piano della quantità, vale a dire quando il soggetto non riesce a dormire il tempo sufficiente per rigenerarsi ed affrontare la giornata, con tutto quello che poi si ripercuote a livello di efficacia lavorativa, rapporti sociali, familiari e salute psico fisica.
Una ulteriore difficoltà è quella del disturbo del sonno qualitativo, nel caso in cui il paziente riesce sì, magari anche se a fatica, ad addormentarsi, ma poi si sveglia di continuo, o il suo sonno è faticoso, disturbato, interrotto, e al risveglio ci si sente uno straccio, senza forze, nervosi, agitati e spossati.
vi è poi la insonnia vera e propria, ovvero quella come noi la consideriamo nel nostro immaginario collettivo: vale a dire il soggetto paziente proprio non riesce a dormire, non prende sonno e non riesce neppure con palliativi e – o cambi di abitudine di vita a risolvere questa cosa.
Sonniferi a gocce: quando rimedi naturali e stili di vita non bastano
La cosa importante da sapere prima di capire che è arrivato il momento di passare ad un sonnifero è che, oltre al fatto che deve essere esclusivamente un medico specialista a prescriverli e non così alla leggera come si immagina ma solo dopo attente valutazioni, questi farmaci vanno (o andrebbero) assunti solo quando altre procedure e pratiche per così dire naturali non hanno sortito effetti.
Da questo punto di vista infatti potremmo distinguere tre fattori:
- cambi di stile alimentari: molto spesso le insonnie generalizzate fanno riferimento ad abitudini nella alimentazione errate o scorrette o comunque non adatte alla natura psicofisica di quel paziente. Ad esempio assumere caffè di sera, mangiare pesante e coricarsi subito, cenare troppo tardi alla sera o notte, assumere delle sostanze alcoliche o, peggio, stupefacenti, fumare per abitudine e in linea generale avere delle tendenze ad un sistema di dieta alimentare poco ortodosso finisce per produrre problemi di sonno. In molti casi è sufficiente correggere queste abitudini per ripristinare lo status quo e dormire.
- cambi di stile di vita: una vita troppo sedentaria, una vita senza attività fisica, il dormire abitualmente troppo poco perchè si vuol fare sempre qualcos’altro, specie di sera dopo una lunga giornata di stanchezza, avere abitudini di cicli di giornata irregolari (per esempio non andare a coricarsi sempre nella stessa ora o giù di lì oppure far tardi la notte e alzarsi presto la mattina o viceversa) può alterare le difficoltà nell’avere cicli regolari.
- sostanze naturali: prima di passare ad un farmaco e dunque ad un sonnifero sarebbe sempre il caso di provare ad assumere delle sostanza naturali, come per esempio la valeriana o la camomilla per fare gli esempi più classici e conosciuti, che porterebbero magari per molti casi e per molti pazienti ad una risoluzione del problema.
Sonniferi a gocce, chi può prescriverli
Infine, se il soggetto non riesce a correggere la sua problematica con rimedi naturali e correzioni di abitudini di stili di vita e – o alimentari, spessa al medico di base e ad uno specialista andare a fare una valutazione più profonda.
Potrebbero esserci problematiche psicologiche di fondo da analizzare. Ecco che, concluso l’iter delle indagini, il medico prescrive il farmaco e ne indica la posologia.