Nonostante la grande innovazione medica e scientifica che, nel settore, anche se non soprattutto grazie ed attraverso le sperimentazioni e le ricerche cliniche, si sono ottenute sul piano del perfezionamento dei farmaci destinati a curare uno dei problemi più importanti a cui un numero sempre più crescente di persone in tutto il mondo soffre, vale a dire la insonnia, allo stato attuale delle cose, non è ancora tramontata la pista, anzi piuttosto battuta, dei cosiddetti prodotti naturali.
Sarebbe meglio, e il caso, di chiamarli sonniferi naturali, dal momento che questi prodotti, che hanno una logica e palese origine dalla natura e in particolar modo dalle piante, hanno la proverbiale capacità di risolvere una buona quantità anche anzi sarebbe da dire parecchio significativa di disturbi del sonno e di insonnie senza tuttavia andare ad impattare da un punto di vista tecnico su possibili complicazioni o interferenze mediche.
Ma andiamo in particolar modo a scoprire, nel dettaglio, le efficace riscontrate (e anche alcuni contro) di una branchia particolare di sonniferi naturali come la passiflora.
Che cosa è la passiflora e come si usa e come si applica? E’ presto detto.
La passiflora, usi consentiti
La passiflora è un tipo particolare di sonnifero naturale che ha una qual certa capacità riconosciuta di risoluzioni di problemi legati alla insonnia. In particolare
le proprietà della pianta sono, di base, di forma più che altro sedativa e ansiolitica, e fanno della pianta un elemento ottimo e piuttosto utile ed efficace nel frenare i casi dell’insonnia. In che modo?
Semplice: esse stimolano un sonno fisiologico senza risvegli notturni, senza produrre senso di intorpidimento al mattino, e soprattutto senza rischiare di presentare poi, per di più un qualche gruppo fastidioso di effetti narcotici o assuefazione.
Inoltre, in caso di stress, ansia e senso di angoscia, la passiflora è particolarmente consigliare. Si è stabilito inoltre che nelle forme di nevrosi isterica, fobica, o in presenza di ossessioni e crisi post traumatiche e nei disturbi della menopausa, è molto utile. In particolare, in quelli come nervosismo, irritabilità, depressione, a cui si aggiungono le buone capacità risolutive contro tachicardia, dispnea, vampate di calore.
Stando ai riscontri inoltre la passiflora, poi, è preventiva per gli attacchi di cuore. Gli alcaloidi armanici hanno una funzione anti spasmodica, in quanto rilassano il tessuto muscolare liscio dell’utero, dell’apparato gastrointestinale e bronchiale. L’assunzione della passiflora e quindi scelta in caso di dolori mestruali, in caso di crampi causati dalla sindrome dell’intestino irritabile di origine nervosa, tosse, e in tutte le situazioni particolarmente dolorifiche e contraddistinte da spasmi.
Controindicazioni della passiflora
E’ chiaro che non esiste al mondo rimedio perfetto che, pur nella sua crescente capacità risolutiva dei problemi specifici, in questo caso della insonnia, non abbia in dote dei ‘contro’.
La passiflora presenta come tutti i rimedi degli effetti collaterali e controindicazioni. A fronte del suo potenziale effetto ossitocinico dovuto alla presenza di armaline può provocare contrazioni uterine, quindi se ne suggerisce la non assunzione a gestanti. Si sono viste poi delle interazioni della Passiflora con farmaci ansiolitici tanto da poterne potenziare gli effetti collaterali e indesiderati.
Indicazioni mediche e posologia
Per quanto possano essere indicate come particolari e canoniche, alcune forme di posologia anche per farmaci soft e in questo caso di sonniferi naturali come la passiflora, possono essere sbagliate.
Non che lo siano a prescindere, ma per appunto, possono diventarlo per il singolo caso. Questo, a onor del vero e di logica, vale per ogni tipo di farmaco e di fatto, vale ancora di più quando si tratta di prendere come riferimento un sonnifero.
A onor di sincerità
è pur sempre corretto dire che un sonnifero naturale come la passiflora non ha molto in comune al riguardo dei rischi che invece possono incombere comunque sia sullo stato psico fisico di un paziente che al contrario sta assumendo un sonnifero non naturale, dunque sintetizzato in laboratorio.
Ma la posologia, e ancora di più la tempistica di uso e ancora prima la prescrizione devono comunque essere avallate, decise e indicate con dovizia di particolari dal medico a cui ci si rivolge.
Il ruolo del medico nella cura dell’insonnia con prodotti naturali
L’assioma per il quale si tende a ritenere superfluo il ruolo del medico nel momento in cui si passa a analizzare la possibilità di assumere un sonnifero naturale come la passiflora, è di per sè, concettualmente sbagliato. Ma lo è ancora di più a livello pratico, dal momento che
come ogni farmaco, abbiamo visto che anche la passiflora può avere delle conseguenze negative legate al suo uso, e comunque sia ci si trova sempre al cospetto di una assimilazione del prodotto in modo soggettivo.
Vale a dire che il singolo paziente può o meno riscontrare che il farmaco in questione faccia effetto o non lo faccia per niente, o solo in forma parziale. E ancora, in un altro ambito della analisi, si possono scatenare delle reazioni impreviste perchè l’interazione di quel sonnifero in quel paziente non è tra le benvenute, diciamo così.
Allo stesso tempo può accadere la stessa cosa con la posologia e i tempi: il paziente può ritenere che aumentare la dose possa funzionare, o che diluendone l’uso, il suo sonno sia migliore.
In verità come per tutte le medicine, naturali o non, l’uso è limitato ad un certo periodo di tempo e anche la quantità, dunque la posologia devono avere un loro specifico corso, decorso il quale occorre smettere di assumerlo.
Questo perchè anche in questi casi si può andare incontro ad un effetto di assuefazione, e di base ogni farmaco per naturale che sia può indurre ad uno stato, anche se solo mentale, di dipendenza.
Sappiamo che se un corpo di abitua a un prodotto medico, questo farmaco non farà più effetto e per continuare a riscontrare i benefici di prima, si tende a voler aumentare la dose.
In verità, è valido al contrario il principio proprio opposto a questo, ovvero, bisogna diminuire la dose che si assume e farlo in modo graduale, progressivo, senza distacchi bruschi.
Questo perchè come ogni farmaco, anche in questo caso, il corpo adattandosi, se viene sottratto in modo brusco da un elemento terapico per la propria insonnia può creare l’esatto effetto contrario, peggiorando dunque la situazione.
