Una delle principali problematiche contemporanee, e delle difficoltà moderne come qualcuno e più di qualcuno la ha definita, è la difficoltà a prendere sonno. Se questa problematica nel passato era particolarmente sottovalutata o, ancora peggio, quando veniva messa in cura, faceva guardare il paziente e la cura stessa con un pessimo occhio accusatore, come chissà quale tipo di azione demoniaca si stesse commettendo, per fortuna ora la situazione è cambiata.
Infatti sia che si parli di insonnia che di disturbo del sonno più in generale, ci si trova al cospetto di una conoscenza molto pù ampia, frutto anche della evoluzione medica, del miglioramento dei percorsi farmacologici ma anche di una miglior apertura verso la analisi delle problematiche.
Hanno contribuito molto anche i social e il mondo virtuale, che oggi ha esteso le conoscenze e ha permesso a tante e tante persone di poter condividere il loro problema, il loro percorso terapeutico e la progressiva risoluzione.
Ne è emerso come, in questi anni, nella stra grande maggioranza dei casi ci si trova al cospetto di tutta una serie di tipologie di problematiche relative al sonno che, pur nella loro differenza, unicità e soggettività, alla fine si trovano nella possibilità di essere risolte seguendo un tris di iniziative più o meno standard.
Quali? E’ presto detto.
Quali sono le possibili strade per risolvere i problemi del sonno
Prima di parlare direttamente dei sonniferi e di come risolvono le insonnie e i disturbi del sonno, ci si deve chiedere: è davvero necessario usarli? Quando si deve usare un sonnifero per riuscire a dormire?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo andare a ritroso del problema e citare le altre due opzioni di cui abbiamo fatto cenno poco fa. In particolare
dobbiamo partire da un concetto, ovvero sia dalla necessità di anamnesi a cui è necessario sottoporre il paziente. Se una persona si rivolge ad un medico per risolvere il suo problema del sonno è perché ha maturato sulla sua pelle la certezza e la convinzione che da solo non riesce a risolvere il disturbo.
Abbiamo detto medico perchè, come ormai bene sanno praticamente tutti, i farmaci sonniferi certo non si possono assumere senza una prescrizione medica. Si tratta di medicinali ad impatto, che oltre a poter produrre (anche se marginali) effetti collaterali sono di per sè, come tutti i farmaci, invasivi per definizione.
Se non aveste un disturbo alla gola, prendereste ad esempio uno spray? Se avete buona salute, perchè assumere per esempio paracetamolo? Insomma, si capisce: ogni farmaco viene assunto quando serve, e se serve lo decide il medico.
Se, infatti, esistono dei vari e numerosi medicinali che si assumono senza ricetta, come per esempio la tachipirina o il classico ibuprofene per fare due esempi, o integratori alimentari per dirne uno in più, certo i sonniferi rientrano nella categoria di medicinali che devono essere indicati dal medico.
E a questo punto è l’inizio del percorso. Perchè il medico a cui ci si rivolge quando si ha insonnia, deve arrivare a capire se è davvero necessario ricorrere al sonnifero oppure no.
Come capire se dover ricorrere al sonnifero per dormire
Come capire se dover ricorrere al sonnifero per dormire? Come si fa a stabilirlo? Certo non possiamo farlo noi pazienti. Quando abbiamo visto che la nostra insonnia è tanto grave da non poterla curare da soli, non possiamo, semplicemente andare in farmacia e dire: mi vende un barbiturico?
Non funziona così. Si va dal proprio medico che, in linea generale potrebbe anche rimandarvi ad un ulteriore secondo specialista per un confronto e, soprattutto, si inizia un percorso terapeutico fatto di studio e approfondimento del caso specifico.
E’ qui che inizia la cosiddetta anamnesi, vale a dire cioè
la valutazione profonda del tipo di necessità che ha davvero quel paziente, il tipo di vita che conduce, le ragioni che possono esserci dietro il suo disturbo e la stessa entità del disturbo. In poche parole, il medico deve porsi delle domande del tipo: da quanto tempo non riesce a dormire il paziente? Stiam parlando di una insonnia perenne, cronica e duratura oppure di situazioni sporadiche?
Che tipo di qualità del sonno ha questo paziente? Quante sono le ore che riesce a riposare? Da quanto tempo fa delle analisi questo paziente? E ancora, per esempio, quale è lo stile di vita che conduce?
In effetti, ognuno di noi, se si ferma a pensarci, potrebbe essere soggetto anche a parziali fasi di insonnia o disturbi del sonno, laddove non le abbia già riscontare, e molte di queste finiscono per svanire con il tempo, più o meno breve. Questo è per via del fatto che
spesso la nostra insonnia deriva da uno stato di ansia e di stress recondito oppure estermporaneo e transitorio. Magari stiamo vivendo una fase delicata dal punto di vista sentimentale, personale, affettivo. Magari abbiamo dei problemi al lavoro, o a scuola, con il partner oppure in famiglia. Potrebbe esserci un problema o una questione che ci attanaglia, stressa, innervosisce.
Oppure potrebbero esserci, perchè no, delle ragioni fisiche e alimentari. Quanto poco di muoviamo? Magari la nostra vita sedentaria non spinge il corpo a sviluppare quel senso di appagamento e stanchezza fisica necessaria per allietarci con un buon sonno, oppure mangiamo male, o troppo, o troppo poco, e in orari sbagliati.
Tanti possono essere i fattori, come per esempio la assunzione di alcool o caffè in eccesso, o magari droghe, inutile negarlo. Oppure può esserci dietro una questione caratteriale o ancora una spiccata emotività che finisce per gravare sul sonno o, ancora, molto più nello specifico, un problema psicologico.
Che si tratti di un trauma oppure no, che dipenda magari invece da un fattore fisico, magari un incidente o un dolore che ci portiamo dietro da tanto, la nostra insonnia e la nostra problematica generalizzata di sonno può dunque dipendere da una moltitudine di fattori.
Alla luce di questo, potrebbe essere necessario un supporto psicologico a corollario e in aggiunta e potrebbe essere evidente come, pere sempio alcune soluzioni naturali come i sonniferi naturali tipo la valeriana, o la camomilla per dirne una, non è certo sufficiente.
Alla situazione di cui sopra, si possono mettere paletti e rimedi, appunto, con dei sonniferi. I farmaci agendo nei ricettori del sistema nervoso centrale, aumentano la produzione di sostanza, come i Gaba, ad esempio, che inducono il sonno. Solo quando la terapia funziona si studia poi uno specifico di risoluzione finale, con un calo della posologia.
