E’ indubbio che quando si parla di sonniferi, anche allo stato attuale delle cose in questa particolare epoca così, per fortuna, evoluta dal punto di vista della informazione scientifica e della comunicazione, in grado di poterci portare tanti nuovi dati ed elementi per conoscere tutti gli aspetti dello scibile, si finisca per provare qualche remora di troppo.
Come da tradizione, i sonniferi farmaci destinati agli usi consentiti dalla legge per la produzione di uno stato di sonno nel momento in cui un particolare paziente finisce per patirne il disagio, ovvero sia non riesce ad addormentarsi o a farlo con qualità e quantità sufficienti, dividono la opinione pubblica, e in alcuni casi perfino anche la stessa comunità scientifica.
In effetti, come sappiamo i sonniferi sono dei farmaci che devono essere in modo assoluto, e senza eccezioni di sorta, prescritti da personale medico qualificato e ovviamente autorizzato, dopo aver riscontrato la effettiva necessità per la quale quel particolare paziente, in quelle particolari condizioni e contesti in cui versa, non può altrimenti superare quel fastidio, riscontrabile e ampiamente analizzato, di cui soffre.
Stiamo parlando dei disturbi del sonno. Ma cosa sono questi cosiddetti e tanto preoccupanti disturbi del sonno?
Disturbi del sonno. Cosa sono e come curarli e in che modo sono utili i sonniferi
Dunque tutto parte dai famigerati disturbi del sonno. Cosa sono? E come si fa acurarli e in che modo sono utili i sonniferi davvero? Esistono delle controindicazioni?
Ebbene, la risposta a questa domanda
è senza alcun dubbio di sì. Ma del resto, come farebbe ad essere altrimenti? Non ci si dovrebbe chiedere se un farmaco, che in linea generale per definizione va ad alterare una condizione ‘normale’ (ancorché legata a problemi, patologie o infezioni per dirne tre) produce delle interazioni e di conseguenza delle variazioni sul ‘tema’ se possiamo dire così, che sono del resto sempre e comunque soggettive.
Parliamo dei così definiti effetti collaterali, e del resto chiamati anche effetti indesiderati che è chiaro, si sposano come speculare contro risposta agli effetti desiderati che sono quelli che poi il farmaco, qualunque farmaco, produce nel nostro corpo.
Se prendiamo una compressa di paracetamolo per dei dolori, stati febbrili o stress muscolari e se facciamo la stessa cosa con del medicinale classico come è l’ibuprofene, per fare due esempi canonici, è chiaro che avremo un bassissimo impatto e pochi rischi di effetti indesiderati. Ma in verità, anche questi farmaci potrebbero avere delle controindicazioni.
Se dunque pensiamo ai sonniferi è del tutto evidente come
è quasi pleonastico immaginare la possibilità di effetti collaterali. Se succede a tutti i farmaci, anche a quelli più soft, è normale che qualche piccolo effetto può esserci quanto più è invasiva la cura farmacologica. Ma tuttavia è bene dire che allo stato attuale delle cose, siamo nella possibilità di avere a disposizione dei sonniferi a bassissima tossicità e soprattutto con un basso potere in quanto a controindicazioni.
Vale a dire, dunque, che oggi i sonniferi producono pochissimi effetti collaterali e che quando succede è in linea generale un effetto oltre che transitorio, in buona parte trascurabile.
E’ tuttavia bene dire a chiare lettere che siamo sempre alla presenza di
una soggettività di fondo. In poche parole, il singolo soggetto sa, una volta che assume un sonnifero che questo prodotto farmaceutico, foglio illustrativo alla mano, può produrre una serie ipotetica ed eventuale, più o meno remota, di effetti indesiderati e controindicazioni.
Di conseguenza la pregiudiziale vera, la conseguenza di tutto è che dipende sempre da come il corpo del singolo paziente risponde alla cura ed interagisce con il farmaco.
Ci possono essere intolleranze, o mescolanze o sostanze e eccipienti che un singolo corpo non tollera e potrebbe essere un caso su centomila o di più, per dirne una. Dunque, è sempre una forte soggettività a equilibrare il tutto.
Prescrizione medica e indicazioni terapeutiche
La prima cosa da fare quando si ha un disturbo del sonno, che può essere cronico o transitorio e totale o parziale e incidere sulla qualità e sulla quantità del sonno, è ovviamente andare dal medico.
Lo specialista, una volta analizzato il caso
valuta il tipo di terapia da mettere in piede. La pescrizione medica e le indicazioni terapeutiche vanno di pari passo e si sposano con una lunga e attenta e scrupolosa valutazione del singolo caso di quel singolo paziente: occorre conoscere il suo storico clinico, vale a dire cioè sapere se ha sofferto o soffre di alcune patologie, conoscere se e quali farmaci assume o ha assunto, se ha delle allergie di cui è a conoscenza, se ha dei problemi di carattere personale, familiare, affettivo e lavorativo e via discorrendo.
Solo così, una volta analizzato il quadro totale del paziente si può capire anche qualcosa di più circa il quadro psicologico e la eventuale ragione relativa alla sua insonnia o disturbo del sonno, quale che sia.
Vi possono essere alla base problemi alimentari, problemi di coppia, di lavoro, di affetto, di ansia e di stress, insomma situazioni infinite. Anche in base a questo il medico stabilisce la posologia e la durata della terapia.
I possibili effetti collaterali
I principali farmaci sonniferi usati nel trattamento dell’insonnia a breve termine possono produrre vari effetti collaterali come:
ansia, agitazione, irrequietezza, deliri, aggressività, psicosi, Depressione. E ancora: Amnesia anterograda, Eccessiva sedazione; sonnolenza diurna e ancora poi Atassia; Dipendenza fisica e psichica e Tolleranza.
Tra i principali sonniferi usati ci sono poi
I farmaci Z, sonniferi che, come i più canonici sonniferi basati su benzodiazepine, hanno un minor potere d’indurre dipendenza fisica e psichica. Nonostante ciò hanno degli effetti collaterali che possono insorgere. Tra cui:
Sintomi paradosso come agitazione, irrequietezza, aggravamento dell’insonnia, allucinazioni, incubi, aggressività);
Insonnia da rimbalzo;
Amnesia anterograda;
Sonnambulismo;
Mal di testa;
Capogiri.
Naturalmente si parla, come più volte detto, a grandi linee di effetti collaterali e contro indicazioni che come da foglio illustrativo, vengono riscontrati e sono stati riscontrati nel vasto ventaglio prima delle sperimentazioni e poi successivamente della applicazione pratica.
Non è detto che debbano insorgere, nè che siano duraturi e pericolosi a tal punto per i soggetti che vanno dal medico per un disturbo del sonno. Spetta però al paziente indicare l’insorgere di una problematica dopo l’uso.