Quando oggi parliamo di sonniferi per fortuna non siamo più alla presenza di tante smorfie, dubbi e perplessità perchè grazie alla corretta informazione ma, soprattutto alla adeguata evoluzione del percorso medico e clinico e delle sperimentazioni, siamo in grado di poter disporre di farmaci dalla assoluta sicurezza ed efficacia.
Cosa sono i farmaci sonniferi e come agiscono nel nostro corpo? Quando e come devono essere assunti, e sulla base di quali indicazioni? Quali sono oggi i sonniferi più noti?
Andiamo a fare chiarezza da questo punto di vista.
I migliori sonniferi attualmente disponibili
Come sappiamo, volendo dare una definizione molto semplice e sintetica del termine, per sonnifero si intende un particolare tipo di farmaco induttivo che è in grado di sostituirsi, emulare o corroborare i ricettori del sonno che non sono, per qualche ragione o più di una, in grado di assolvere il loro dovere al livello del sistema nervoso centrale.
Abbiamo oggi la fortuna di vivere in una epoca in cui la sperimentazione medica ha fornito un continuo miglioramento e aggiornamento dei prodotti.
Sono tantissimi i sonniferi che oggi vengono usati e indicati dai medici e che soprattutto sono sopra ogni altra cosa sicuri, efficaci e con un bassissimo livello di tossicità e un basso impatto quanto a effetti collaterali.
In particolare
I farmaci più usati, così come vale per le terapie a scopo ansiolitico, sono le benzodiazepine. Si tratta di prodotti che sono sono di fatto sostituiti ai barbiturici perchè hanno rispetto a questo un potere invasivo minore e un migliore impatto nella regolarizzazione del sonno.
Esistono poi alcuni derivati benzodiazepinici: possiamo ricordare Dalmadorm, Felison, Halcion, Minias, Roipnol e altri farmaci che, pur avendo una natura diversa dalle benzodiazepine, hanno un effetto similare.
Esempi sono Nottem, Stilnox, Buspar. Largo uso viene fatto anche di prodotti “naturali”, quali la Valeriana, oppure la melanina.
Ma attenzione però:
Farmaci come come Roipnol, Halcion, Dalmadorm, Felison, Minias, oppure ancora altri come Stilnox, Nottem, Sonata, Farganesse, Nenia, Normison, Flunox, Valdorm, vanno usati con estrema cautela, per tempi molto brevi e sotto controllo medico-specialistico.
Si conoscono casi di i medici di medicina generale che tendono a prescriverli con molta facilità, ma come sappiamo sono dversi i possibili effetti collaterali e gli effetti di assuefazione e dipendenza.
Cos’è l’insonnia e cosa fa veramente il sonnifero
E’ chiaro che i casi di insonnia, o sarebbe meglio e il caso di dire disturbi del sonno sono vari, molteplici e quasi sempre diversissimi tra di loro. Nel particolare contesto di un disturbo del sonno infatti
ciò che di fatto fa la vera differenza è la soggettività del paziente, e il particolare contesto sociale e di vita che egli vive. Se ci possono, infatti, come spesso accade, delle ragioni oggettive per cui la insonnia appare e dura, è altrettanto vero che nello stesso momento è l’indole, l’individualità, e la psiche di quel soggetto a fare la differenza.
Perchè, altrimenti, a fronte di una analoga situazione di ansia e stress per esempio il soggetto X riesce a dormire e invece Y no?
Proprio in virtù del fatto che ogni paziente è a sè, il medico deve avere cura di poter conoscere appieno il quadro clinico del paziente.
Analisi preventiva del medico, studio e terapia
Il percorso corretto che siamo chiamati a fare e compiere quando ci rendiamo conto di soffrire di insonnia e di disturbi del sonno, è quello di prendere prima coscienza, senza trascurarlo, e poi di rivolgersi al proprio medico di fiducia.
Non intendiamo dire che i medici di base abbiano tutti la tendenza a prescrivere sonniferi o ansiolitici senza approfondire, ma nella eventualità, diciamo remota, che questo possa accadere, è vostro interesse e premura quello di sollecitare prima di questo degli approfondimenti e delle valutazioni di fondo.
Questo perchè
non è che il sonnifero sia di per sè nocivo. Anzi. Ma vi possono essere mille e più varianti e variabili con cui dover trovarsi a fare i conti. Medicinali pregressi, patologie non documentate, o magari una intolleranza del paziente stesso.
In poche parole la cosa importante è che il medico conosca appieno il quadro completo di quel paziente, e magari se possibile, riesca anche a individuare la ragione, o le con cause, pure se fossero appena la punta di un iceberg, da cui deriva questa insonnia.
In questo senso, se sembra opportuno, il medico stesso o voi direttamente, in quanto pazienti e dunque direttamente coinvolti, potere chidere un altro parere medico ricorrendo dunque ad uno specialista.
Psicologia e psichiatria a supporto dei sonniferi per la insonnia
E’ importante dire, del resto, che la maggior parte dei soggetti che soffrono di insonnia, finiscono in un tunnel che non sempre ha a che vedere con problemi di natura fisica ma, appunto, di natura psicologica.
Vi possono essere condizioni di vita, di stress e di ansia da cui deriva la vostra incapacità di dormire, oppure problemi più profondi, disagi antichi, situazioni sommerse e emerse di improvviso.
Insomma
il quadro attorno al quale può divampare la fiamma della insonnia non è certo semplice da focalizzare e un particolare indirizzo di analisi e approfondimenti di tipo psicologico e psichiatrico non è affatto un male, in questi casi, anzi.
Nessuno sta dicendo, ed è bene togliersi certi pregiudizi dalla testa, che si ha un problema mentale nella accezione negativa del termine. Ma tanti dei nostri disagi possono dipendere da situazioni di stress o disordini di natura psicologica, emotiva, caratteriale, o da scatenanti fattori di fondo che non si conoscono o si sono ignorati o che non sono emersi.
Uno specialista è in grado di fornire il supporto, gli elementi, gli strumenti per affrontare il problema. Accanto ad un corretto, coordinato uso di farmaci il sostegno di un esperto del settore può essere cruciale.
Un ultimo aspetto poi, quanto ai farmaci, è bene ricordarlo e fa riferimento alla posologia ed alla graduale riduzione dell’uso.
In particolare ancora una volta deve essere il medico a indicare quale farmaco assumere, in che modalità e tempistiche e indicare poi la corretta e graduale riduzione dell’uso.
Questo perchè se da un lato bisogna evitare la assuefazione e la dipendenza dal farmaco, dall’altra anche una immediata sospensione può dare grossi problemi e far tornare la insonnia.