Oggi, in un mondo come quello della medicina che si evolve sempre di più, anche l’uso di alcuni farmaci che in passato venivano ingiustamente bistrattati, perchè poco conosciuti (o per niente) come i sonniferi è divenuto abbastanza frequente e accettato da non subire più discriminazioni di sorta.
Stiamo parlando, quando ci si riferisce ai sonniferi, di tutta una vasta e variegata categoria di medicinali che vengono prescritti da personale medico qualificato e autorizzato per poter controllare, curare e superare, in linea di massima, la maggior parte dei casi dei cosiddetti disturbi del sonno.
Cosa sono i disturbi del sonno? E come funziona un sonnifero? Quali sono i pro, i contro, e cosa succede quando si usano? Ecco tutte le serie di domande che necessitano di risposte semplici ed esaustive
Cosa sono i disturbi del sonno
Quando si parla di disturbi del sonno, in linea di principio facciamo per lo più riferimento alla tipica insonnia. Come noto, ai più al meno, si parla di insonnia quando si cita la impossibilità a prendere sonno e dormire. In verità, taluni accumulano col termine insonnia un pò tutte le generali problematiche che rientrano nei disturbi del sonno.
Anche se non sarebbe corretto farlo, in genere in questo gruppone vengono messe
tutte quelle situazioni e problematiche relative a fastidi sulla quantità e qualità del sonno e dunque non soltanto il caso massimo, e massimale, di un paziente che proprio non riesce a dormire. Si ha, ad esempio, un disturbo del sonno nel momento in cui il soggetto nello specifico magari si addormenta, ma finisce per patire tutta una serie di risvegli notturni e dunque per definizione il suo sonno è disturbato.
Oppure, si ha un disturbo del sonno quando questo sonno, anche se duraturo magari pure per tutta la notte, è disturbato sul fronte della qualità: e cioè finisce per essere un sonno che se non si interrompe è però agitato, nervoso, teso, e al risveglio magari la persona in questione si ritrova più stanco di come non fosse prima di coricarsi, e magari agitato e psicologicamente colpito magari da una pessima natura di ciò che si è sognato.
In tutti questi casi e in tanti altri, in ogni modo, si finisce per definire una vasta carrellata di disturbi del sonno che oltre ad essere in linea di massima molto soggettivi, condizionati inoltre da diverse situazioni collaterali, possono essere di per sè di natura transitoria, oppure duratura.
Si parla di disturbi temporanei quando la insonnia o il disturbo del sonno va e viene, facendo alternare al paziente casi e fasi in cui si dorme a lungo, e magari bene, ad altri in cui invece arriva l’insonnia che può essere totale o parziale. E poi vi sono i casi di insonnia cronica o di disturbo del sonno duraturo per appunto: quando il fastidio, di fatto, non abbandona mai o quasi mai il paziente.
Come fare a risolverlo? Naturalmente, rivolgerndosi ad un buon medico.
Medici qualificati e sonniferi: come si arriva alla prescrizione
Possiamo dire con cognizione di causa e senza tema di smentita che difficilmente ci si troverà di fronte ad un medico che, al cospetto di un paziente che lamenta fastidi nel sonno, prende il ricettario e prescrive un sonnifero così, su due piedi.
Non perchè il sonnifero sia un male per il corpo di per sè, o nocivo o, magari, come nel passato, visto come una sorta di droga. Ma di base, il principio che regola l’uso di un sonnifero è che esso va ad interagire con il sistema nervoso centrale producendo dei meccanismi del sonno che, in condizioni ordinarie, andrebbero a svilupparsi da sole.
Invece da questo punto di vista
se il medico si rende conto che il problema è tanto radicato da impedire alla persona di risolvere il fastidio in modo naturale, il farmaco diventa necessario perchè a fronte di una ricca anamnesi generale emerge come, tramite i percorsi ordinari, naturali, a cambi di stile di vita o anche dopo aver assunto medicine naturali, la situazione non migliora. I farmaci sonnifero, va detto subito, non fanno male. Anzi.
Oggi alla luce della conoscenza approfondita del ramo e della evoluzione medica, sono più, molti di più vantaggi degli eventuali svantaggi che producono i sonniferi.
Ma il medico a cui ci si rivolge non dovrebbe prescriverli senza avere bene in mente il quadro clinico del paziente. Ovvero? Ovvero il dottore deve sapere se quella persona assume già dei medicinali e se nel caso questi farmaci possono andare in conflitto con il sonnifero che quel particolare paziente andrebbe ad assumere.
Inoltre, siccome i sonniferi sono diversi tra loro il medico deve andare a valutarli in modo singolo. Quale può andare bene per Tizio e Caio? Anche se ci sono farmaci che in generale non producono effetti collaterali molto diversi tra di loro, è possibile che la storia personale di uno piuttosto che quella di un altro induca alla scelta di un medicinale piuttosto che un altro.
Percorsi terapeutici, sedute, valutazione del caso
Dunque il medico deve conoscere in modo approfondito quale è la situazione in cui va a mettere mano. Che vita fa quella persona? Che lavoro fa? A quali tipi e generi di stress e di ansie è sottoposto? La sua vita è aggradante? Si sta forse attraversando una fase di crisi emotiva, o ci vive un problema personale, affettivo, lavorativo?
Sono tante, davvero tante le possibilità e le ipotesi a cui un medico deve pensare quando fa una analisi del caso. Spesso una insonnia può essere generata da una ansia occasionale, oppure da situazioni ataviche, previe, su cui vanno fatti altri ragionamenti.
In particolare può essere necessario un percorso di valutazione psicologica, perchè in effetti il soggetto in questione può aver maturato una certa tendenza a soffrire di disturbi del sonno e di insonnia proprio come conseguenza, come effetto, di un problema più profondo.
Inoltre, poi, ci sono gli svantaggi. Quelli degli effetti collaterali e dei rischi di dipendenza e di assuefazione. Come sappiamo, assuefazione è il non vedere nel sonnifero più alcun effetto curativo e di conseguenza la dipendenza è il fatto di non riuscire a farne a meno. Ecco perchè è cruciale anche la posologia.
Da questo punto di vista deve essere anche indicata la necessità di una tempistica e di un eventuale progressivo scalaggio.