Sempre più, tutti i giorni ci troviamo a dover combattere con tutta una serie di situazioni di difficoltà, di stress, di preoccupazioni, di ansie: la nostra giornata è frenetica, spesso non ci basta il tempo per fare tutto quello che vorremmo fare, andiamo fin troppo di corsa, siamo agitati.
Siamo nervosi, frenetici, eccitati: e alla fine delle giornata, quando andiamo, finalmente a coricarci e ci diciamo, per appunto ‘finalmente’, ecco che succede. Ecco il guaio. Già, sì, non riusciamo ad addormentarci.
Questo è quello che succede a milioni di persone in tutto il mondo. Si chiamano disturbi del sonno e sono accomunati tutti con il termine di insonnia.
Andiamo a capirci qualcosa di più e a scoprire come si possa risolvere questo problema, special modo parlando delle soluzioni di carattere farmacologico.
Sonniferi per dormire: quali sono, e come agiscono nel nostro corpo
Partiamo dal presupposto che la cosiddetta insonnia e più in generale i disturbi del sonno sono tanti, variegati, differenti e spesso collegati tra di loro così come ad altre situazioni di difficoltà, che possono essere patologie o problematiche di natura psicologica.
Spesso noi cittadini abbiamo così tanta fretta e così tanta ansia e stress che la situazione ci sfugge di mano, e non ci permette di risolvere tutto da soli.
In particolare, dobbiamo renderci conto che
non sempre, se non quasi mai, il problema delle insonnie croniche sono risolvibili con rimedi naturali o cambi dello stile di vita. Così come anche altri tipi di disturbo del sonno come possono essere quelli di carattere transitorio e temporaneo, pur se frutto di momentanee situazioni di ansia o di stress, possono abbandonarci con estrema facilità e nonchalance.
Va anche detto che ci possono essere situazioni che da sporadiche e occasionali possono diventare cicliche e che i tanti momenti anche tra loro distanziati di insonnia, o di disturbo nella quantità e nella qualità del tipo di sonno che andiamo a fare, possono iniziare a riavvicinarsi fino a diventare un tutt’uno.
In più, si deve anche dire che in moltissimi casi i cosi noti rimedi naturali o i semplici cambi di abitudine non bastano. Ecco, sono questi in casi in cui interviene la medicina e la scienza.
I migliori sonniferi per dormire profondamente
Arrivati al punto in cui non si riesce proprio a dormire, sia che non si riesca più a dormire e sia che ci siano fasi di successo e insuccesso da questo punto di vista, la prima cosa da fare è andare dal medico.
Dal punto di vista medico e farmacologico
Possiamo dire che esiste tutta una lunga categoria di farmaci per risolvere i nostri problemi. La maggior parte di essi fanno riferimento alla branchia dei farmaci ansiolitici e sedativi ed antidepressivi.
Cosa sono, e come funzionano i farmaci ansiolitici e sedativi ed antidepressivi? In poche parole
si tratta di medicinali la cui somministrazione è indicata per il trattamento dell’insonnia cronica di grave entità, seguita da disturbi psicologici che portano un freno non solo al sonno, ma anche la vita sociale della persona che ne soffre.
Per quanto i sintomi dell’insonnia finiscano per abbandonare il soggetto dopo pochi giorni dalla somministrazione di questi farmaci, è di fatto molto sconsigliata l’interruzione improvvisa del trattamento: questo, come dicono i principali esperti del settore, può molto spesso provocare un effetto collaterale che è poi il classico effetto rimbalzo, quello che provoca delle ricadute, accompagnato da sintomi talvolta più gravi del disturbo che si stava curando.
Differenze tra prodotti
Per chiunque volesse risolvere il suo problema cronico e dormire pesantemente, in pratica molti medici alla fine sono concordi nel puntare ad un trattamento con alcuni particolari farmaci della categoria cosiddetta Z.
Si tratta di norma di un tipo particolare di farmaco ipnotico e sedativo, scelto per trattare l’insonnia nel particolare ambito di ansia e stress molto accentuati. Il prodotto, di base è indicato per i soggetti che soffrono di evidenti difficoltà di addormentarsi e, dopo la prescrizione medica, può essere assunto quando il disturbo è severo.
Di base la durata della terapia non deve andare oltre le due settimane.
Dello stesso gruppo fanno parte poi
alcuni medicinali che diversi medici consigliano e sempre della categoria Z, che rientrano nella classe farmacologica degli ipnotici, sedativi ed ansiolitici. Si tratta tuttavia di un tipo particolare di farmaco che si ricorda va preso solo in caso di accertata necessità, e dunque dopo prescrizione medica. Tutti gli specialisti del settore sono concordi nel dire di non prolungare la terapia oltre i 7-10 giorni.
Un’altra strada porta a farmaci altrettanto di natura ipnotico-sedativo. Si tratta di prodotti accertati per la classica forma di insonnia di grave entità. Dal punto di vista clinico, si raccomanda di assumere il farmaco senza eccedere con le dosi e di farlo sempre dopo una accurata indicazione del medico.
E ancora poi, siamo alla categoria farmacologica forse più battuta. Stiamo parlando
delle cosiddette benzodiazepine ad azione anti convulsivante. Si tratta di farmaci molto imponenti che al di là della cura dell’insonnia, vengono scelti per trattare i disturbi legati ad ansia, epilessia, nausea e vomito.
Ogni benzodiazepina è indicata di norma comunque per indurre il sonno nel particolare quadro clinico che fa rifermento a pazienti legati ad un problema con l’ansia.
Dal punto di vista medico, comunque, non è pensabile che un tipo particolare di trattamento farmacologico come quello legato all’uso dei sonniferi possa passare da un ricettario senza che il titolare dello stesso, per appunto il medico, non possa essere certo di quello che eventualmente il paziente può andare a rischiare in termini di effetti collaterali.
Dal punto di vista tecnico, infatti, anche se il dosaggio e la posologia e la tempistica di uso è di base un forte indizio, oggi, circa il basso impatto quanto a effetti indesiderati va sempre detto che il rischio è dietro l’angolo come per qualunque altro tipo di farmaco.
Questo perchè ogni paziente è a sè, e porta in dote, per così dire, una storia, un vissuto, un quadro di eventuali patologie o comunque una situazione personale unica e ben definita.
Il medico deve conoscerla a dovere, prima di qualunque prescrizione.