In questa particolare epoca storica, contraddistinta da una frenesia e da una sorta di continua ansia da prestazione che ci porta a dover sempre correre contro il tempo sempre per dover realizzare qualcosa, compiere un dovere, completare un percorso e fare sempre e sempre e ancora sempre più di una cosa nello stesso tempo, una delle principali conseguenze a cui noi, come persone, siamo soggetti ad esporsi è, per appunto, il sopraggiungere di alcuni disturbi psico fisici.
Parliamo di situazioni di ansia e di stress, ma anche di altre conseguenze che ad ansia e stress in qualche modo sono connesse: tra queste, la cosiddetta insonnia.
Cosa è l’insonnia? Tutti ne abbiamo più o meno un concetto abbastanza chiaro, magari non clinicamente eccepibile, ma corretto nella sostanza. L’insonnia è l’assenza di sonno, o per meglio dire è quel meccanismo psico fisico, quel disturbo, che si instaura nel nostro corpo quando non riusciamo a prendere sonno e ad addormentarci oppure ci riusciamo ma non abbastanza da poter fare sonni continui e rigeneranti.
Cosa si può fare per risolvere il problema?
Risoluzioni contro le notti in bianco da insonnia: i sonniferi
Quante volte ci siamo trovati a passare notti in bianco? Quante volte i nostri occhi sbarrati non ne hanno proprio voluto sapere di chiudersi e farsi abbracciare da ‘Morfeo’, addormentandosi?
Le ragioni possono essere infinite, e comunque in linea generale sono soggettive. Di norma, è bene dire che una buona fetta di insonni finisce per superare il problema in modo naturale senza porre rimedio in forma medica perchè, magari, le sue ansie e stress passeggere sono andate via oppure ha correttola sua problematica di stile di vita da cui scaturiva il problema.
Ma per chi non ci riesce
naturalmente la prima cosa da fare è quella di rivolgersi ad un medico, sia esso il medico di base oppure anche uno specialista di modo tale da poter centrare la comprensione del problema ed andare a fondo nell’analizzarlo e nel porre rimedio in modo sostanziale.
Di norma, si fa una consulenza per conoscere in modo approfondito le dinamiche di vita e anche il quadro clinico del paziente, dopodiché si passa eventualmente a somministrare dei sonniferi che possono essere prima in forma naturale, e poi invece in forma farmacologica vera e propria, con i tanti tipi di medicinali che sono ormai ben noti ai medici e al mercato.
Chi è predisposto all’insonnia e perchè
Ma esistono persone più predisposte alle notti in bianco e nel caso di risposta affermativa, perchè? La risposta, certo, non può essere univoca. Tuttavia
la scienza medica e le indagini psicologiche, sociologiche e non solo hanno da anni ampiamente dimostrato come esistano in modo effettivo e sostanziale, se non delle persone specifiche maggiormente predisposte a soffrire di insonnia, almeno delle categorie sociali che racchiudono un certo tipo di persone, confrontabili per alcuni particolari o stili di vita, che sembrano tendere più di altri alle notti insonni.
Potremmo fare degli esempi di casi a dir poco emblematici da questo punto di vista. In particolare, potremmo fare riferimento
ad un certo numero o una branchia di studenti che ad esempio, sottoposti allo stress di esami, come possono essere quelli universitari o di maturità, vivono momenti e giorni e notti di particolari situazioni di ansia e nervoso. Sono tra le categorie più soggette, secondo alcuni studi, alla insonnia ed alle notti in bianco proprio perchè, anche in ragione della loro giovane età, ancora non hanno in qualche modo maturato quella sorta di ‘corazza’ emotiva, quella maturità di resistenza alle pressioni del mondo e delle società tali da far regger l’urto con il peso di un dovere.
Non ci sono particolari condizioni di base che fanno di per sè presumere o suggerire, di base, e senza alcuna analisi approfondita nella soggettività di ognuno, che sussistano differenze tra uomini e donne quanto ad una maggiore incidenza dell’insonnia nelle loro vite.
Tuttavia
vi sono delle condizioni psico fisiche, e delle particolari ‘fasi’ della vita di un uomo o di una donna, nelle quali è praticamente quasi considerato ‘naturale’ non aver facilità a prendere sonno. Si pensi, per esempio alla fase della maternità e paternità.
Una donna in stato interessante, ovviamente, con l’incedere della gravidanza, avrà fisicamente una maggiore ‘facilità’ a patire l’insonnia, perchè l’avanzare dei mesi di gestazione e ovviamente la crescita del bebé, oltre che incidere nella psiche della futura mamma, incide letteralmente nello stato fisico della gestante.
Costretta, magari, ad alzarsi più volte nella notte per urinare, o per cambiare posizione, o divertita e felice di sentire il suo bebè scalciare ma, appunto, svegliata dalla turbolenza di queste piroette del piccolo o della piccola.
La vicinanza e sensibilità di molti padri poi fa sì che anche a loro scatti qualcosa in termini di insonnia. Per alcuni neo papà ad esempio vi è l’ansia della prestazione: sarò in grado di badare alla mia famiglia? Per molti altri parte una sorta di ‘gravidanza solidale’, come in diversi la definiscono.
A livello di empatia, il marito percepisce lo stato di difficoltà e di trasformazione psico fisica della moglie ed anche se è lei a portare in grembo il frutto del loro amore, è come se lui ‘sentisse’ ugualmente: di conseguenza, addio sonno.
Lavoro, pressioni familiari e fattori per l’insonnia
E’ chiaro che assumersi una responsabilità è di fatto, in condizioni generali, una sorgente attiva di ansia e stress per chiunque. Ed è per questo che a fare la differenza tra chi patisce insonnia per questo e chi no, è il carattere e la personalità del soggetto stesso.
Vi sono infatti ad esempio numerose donne o uomini che non riescono a reggere sul fronte del lavoro o delle abitudini familiari a reggere senza finire insonni la notte, oppure persone che vivono condizioni di trasformazioni relazionali, o sociali piuttosto complesse, e tali da scatenare l’insonnia.
Un’altra delle categorie e dei fattori scatenanti l’insonnia è quella degli anziani e dunque il fattore dell’età: più si va avanti con gli anni e più ci si rende conto che si dorme poco. Il corpo, abituato ad una vita di sacrifici e impegni, si allinea con un numero di ore di sonno ridotto, ma il problema insorge quando queste ore sono sempre di meno e l’insonnia diventa cronica.