Quando oggi ci sentiamo in difficoltà perchè magari non riusciamo a prendere sonno e abbiamo più o meno continui o marginali problemi di sonno, finiamo sempre col pensare che tutto si possa risolvere, facilmente e in modo piuttosto rapido e indolore con qualche pillola.
Il problema è relativo ad un certo percorso ed a una linea di tendenza sociale, oggi, che porta moltissime persone in tutto il mondo a pensare che l’uso delle pillole e dei farmaci sia la risposta a tutto, mentre sappiamo che così non è.
In più parti del mondo, al di là di quali possano o meno essere i disturbi, quali possano essere o meno i farmaci acquistabili liberamente oppure, al contrario, secondo ricetta medica, vi sono persone che sono solite assumere farmaci con una certa leggerezza. E questo è davvero sbagliato.
E se lo è in tutti i casi generici, lo è ancora di più quando si parla di sonniferi, ovvero farmaci che servono per dormire. E vediamo perchè.
Sonniferi per dormire: cosa occorre sapere
Se pensiamo che anche i più frequenti e tipici farmaci di largo uso come possono essere, per esempio le classiche Tachipirine, possono infatti produrre degli effetti indesiderati, come si può non immaginare a quali possibili rischi si sottopone un paziente, un cittadino, nell’usare (o anche peggio: nel tendere poi ad abusare) dei farmaci per dormire?
Al di là del fatto che i medicinali per indurre il sonno devono essere sempre e comunque prescritti da un medico abilitato, è anche vero che ci sono persone piuttosto brave ad aggirare la legge, o anche, in modo più semplice, ad utilizzare farmaci prescritti a qualcuno che non sia sè stessi, pensando che sia la stessa cosa, che valga per tutti.
Così non è. Anzi: non lo è mai. Ogni paziente è un modo a sè, ha un suo organismo, un suo percorso di vita, abitudini di vita, abitudini alimentari, storie cliniche diverse. La possibile interazione tra il sonnifero per dormire con il corpo del soggetto, o peggio ancora con le possibili medicine che esso assume finisce per essere praticamente, come si capisce, infinita.
E’ infatti da mettere in conto come la possibilità di andare incontro a delle indesiderate conseguenze sia sempre nell’ordine delle cose.
Cosa valutare prima di prendere un sonnifero per dormire
Se gli effetti collaterali si trovano anche in alcuni degli eccipienti medici presenti in alcune delle medicine più note e più a largo uso da parte di una marea di pazienti in tutto il mondo, come possono essere per fare degli esempi classici il paracetamolo o l’ibuprofene che sono gli elementi principali per i famosi medicinali per gli stati febbrili e per i dolori muscolo scheletrici che, in alcuni casi, sono così a basso potere invasivo da poter essere prescritti perfino alla donne incinta, allora ci si rende conto cosa può significare prendere un sonnifero.
In verità il rapporto tra la salute e i sonniferi, ha spesso fatto discutere e vi è sempre ancora oggi chi dice che fanno male, sono pericolosi e nocivi e producono tanti effetti indesiderati.
Dalla parte opposta si trovano numerosi medici e specialisti che giurano come una corretta posologia del sonnifero per dormire non solo non sia pericolosa per la salute ma anzi, sia pensata per migliorarla. Del resto parliamo di prodotti messi sul mercato solo dopo che che gli stessi hanno superato il limite degli effetti collaterali che oggi sono considerati quasi nulli, o accettabili.
Sonniferi: cosa vi è da sapere
I sonniferi sono in ogni caso dei farmaci che vengono scelti e segnati solo dai medici specialisti per tutti quei pazienti che, dopo una attenta valutazione, dimostrano di non poter superare le problematiche di insonnia, ansia o altre patologie con cure naturali e con nuove valutazioni dello stile di vita.
Si parla di disturbi del sonno e insonnia come della incapacità di dormire nel caso in cui siano necessari interventi terapeutici che possono prevedere appunto come valida soluzione per appunto l’uso di alcuni specifici medicinali: la prima cosa da sapere è sempre comunque capire quale sia il quadro clinico del paziente e in un secondo step poi immaginare quale sia il farmaco adatto.
Subito dopo subentra la posologia, vale a dire la prescrizione in quanto tale: ovvero, per essere ancora più chiari, quante volte, per quanti giorni e in quale quantità il singolo paziente deve assumere il sonnifero per dormire.
Questo implica, di fatto, che ogni medico analizzi a fondo la natura della soggettività di quel paziente, e che dunque anche il problema di valutare il peso degli effetti indesiderati e collaterali sia di volta in volta soggettivo senza poter ricorrere a tabelle o indicazioni generiche che possano valere per tutti.
Sonniferi consigli: cosa evitare
La prima cosa da fare è evitare di usare il farmaci secondo una logica di fai da te. Infatti assumere pillole senza prescrizione o senza seguire terapie e indicazioni approvate dalla comunità scientifica è un grava azzardo oltre che una pratica e una procedura illegale.
Sono solo pochi i soggetti che possono prescrivere medicinali di questo tipo, e non prima aver fatto una lunga serie di test e valutazioni e magari provato delle alternative naturali o percorsi terapeutici non invasivi.
La medicina oggi ha fatto dei grandi enorme nello studio e nella analisi e della messa a punto: e oggi i farmaci per la cura del sonno sono sicuri: si trovano, nel settore farmaceutico tanti e numerosi farmaci che sono prima di tutto sicuri e davvero efficaci ma poi appaiono approvati dalla comunità scientifica e medica e soprattutto sembrano aver superato di gran lunga lo scoglio degli effetti indesiderati imprevisti.
Tuttavia, si parla sempre di medicinali: e infatti spetta al medico stabilire quale farmaco usare e quando e fino a quando e in quale entità.
Al passo della posologia e alla tipologia degli usi consentiti vi sono poi le valutazioni profonde, appunto sui vari ed eventuali effetti collaterali.
Prescrizione medica: la base per una corretta guarigione
Un farmaco per curare il sonno o la ansia ha a che fare, come qualunque altro medicinale con delle alterazioni del quadro clinico del paziente che, per definizione sono ‘alterate’. Dunque?
Dunque, la prescrizione medica del medico è cruciale: lo specialista tenuto a dare tutte le informazioni al paziente in relazione a tutte le possibilità di avere effetti indesiderati, così come è obbligato a informare nel particolare sullo stato di salute del paziente, delle altre possibili medicine che assume per prevenire una valutazione circa la interazione tra le due o più che vengono prese e poi anche chiare indicazioni sulla tempistica.
In poche parole il medico deve dirvi sempre quanto, e fino a quando, il farmaco va assunto, prevedendo se è il caso anche un graduale scalaggio.
Come ultima indicazione, inoltre, è bene fare un distinguo cruciale tra sonniferi e ansiolitici. In genere anche se possono funzionare per ambedue le problematiche ci sono le differenze: in poche parole fanno riferimento alle differenze tra i farmaci per la cura del sonno da un lato e della ansia dall’altro.
Insonnia e salute coi sonniferi
In poche parole il paziente può trovarsi soggetto al fatto di non riuscire proprio a dormire, o di svegliarsi durante il sonno, di finire per soffrire di sonni spezzettati o micro sonni, di disturbi durante la qualità del sonno stesso, e questi e altri vari ulteriori problemi possono essere occasionali oppure anche duraturi.
E dunque spetta al medico capire come intervenire. Anche perchè le varie cause dell’insonnia possono essere moltissime: fra queste si possono ricordare quelle relative a delle fasi di stress, o alla possibile interazione di alcuni tipi di farmaci, la sussistenza di problemi psichiatrici o di altre noie, di natura fisica.
Prescrivere dei farmaci e in questo caso dei sonniferi per il trattamento dell’insonnia è necessario solo se e quando questo disturbo diventa molto invasivo, vale a dire se per il paziente è tanto sviluppato da invalidarlo in molti aspetti della vita comune.
Si parla di soggetti che proprio non riescono a dormire, o non quanto sia necessario, e che magari finiscono per risentirne nella vita di tutti i giorni, con un quotidiano irrimediabilmente condizionato.
Molti medicinali inoltre, è bene ricordarlo, hanno un effetto duplice, come quello di fungere da “sedativi-ipnotici”. Da una parte ovvero, operano per diminuire ansia e insonnia, e dall’altra per sedare e lenire problematiche di natura fisica, psichica o ambedue.
Ma occhio: un uso prolungato dei sonniferi può produrre delle importanti conseguenze fisiche e psichiche. A seconda del principio attivo contenuto possono avere gli effetti collaterali.